di Fabio Massimo Nicosia
Ho lavorato molto in questi giorni, e ne è scaturita una comparsa conclusionale di 90 pagine, quanto ai TSO del 2016, alla fine della quale mi sono convinto di avere ragione.Intanto ho ascoltato con diletto tre volte Il Trovatore di Verdi, ma è incredibile, diventando vecchio, quanto mi piace Verdi, che trovo di sonorità adattissime ai nostri tempi: o giovani, provate ad ascoltarlo, che ora con Spotify potete accedere facilmente a tutto.
Ora
invece sto vedendo il secondo Diabolik dei Manetti Bros., anche se hanno
cambiato l'attore, non so perché, dato che il primo non era male.
Resta Miriam Leone, di cui sono follower in senso lato, anche se il ricordo di Marisa Mell nella parte di Eva Kant ci lascia sempre un po' storditi: quelle biondone da 1968-1970, con il trucco forte intorno agli occhi, i capelli cotonati, come le modelle delle copertine di Grazia, le Jane Fonda di Barbarella, le Sharon Tate di Rosemary's Baby, non si dimenticano, amici e compagni, e noi del Team Marisa Mell ancora non abbiamo smaltito la tensione.
Orbene, or vi dirò.
Qualche critico nescio disse che il primo Diabolik dei Bros. in questione era lento e fiacco.
Che
autocertificazione di ignoranza e di stolidità!
Il secondo “volume” me lo conferma con ancora maggiore evidenza: qui siamo all’esplicita citazione degli sceneggiati televisivi RAI degli anni '60, se non addirittura '50, da E le stelle stanno a guardare fino ai Maigret con Gino Cervi, passando per David Copperfield con un giovanissimo Giancarlo Giannini. Fino a sfociare con novità nella maledetta primavera di Loretta Goggi ne “La freccia nera” (per gli amanti di Elio), e lì dovete fare un tuplet, senza dimenticare il "fantascientifico" Andromeda, che visto con gli occhi di oggi appare di una lentezza esasperante.
Ed
Enzo Tarascio ve lo siete dimenticato? E Silvano Tranquilli?
Niente,
non sapete proprio una minchia di niente, siete cose inutili.
Ma lasciatemi dire ancora due parole su Diabolik, e non solo, a questo punto.
L'impatto
di Diabolik illo tempore fu determinato dalla facilità di come
questo nuovo Uomo Mascherato uccidesse esseri umani.
Vale
a dire, c'è chi beve bicchieri d'acqua, c'è chi uccide esseri umani con la
stessa disinvoltura, come fosse una sinecura: insomma, una rappresentazione del
nazista cinematografico.
Esempio:
la donna, che è sempre una strega Grimilde, dice al gerarca nazista: “Se mi
vuoi, uccidi quell'infante”. Il gerarca (in realtà esprime un moto dell'animo
non conforme) uccide l'infante, onde compiacere la donnaccia.
Diabolik non uccide infanti, tuttavia quando uccide non esprime moti dell'animo difformi, quindi sta in questo la sua trasgressione.
Epperò arriva Kriminal, che forse -almeno nei primi numeri- uccide con ancora maggiore crudeltà (nel primo numero decapita con un filo teso un ragazzo motociclista per vendicarsi del ricco padre), eh, ma arrivano anche le donnine, perché Kriminal, a differenza di Diabolik, scopa; e per sovrammercato “scopa in giro”, non ha la compagna fissa come Diabolik; sì, prima ha Lola, poi arriva Gloria, ma nondimeno dove c'è da trombare tromba.
Quindi
qui la trasgressione cumula la crudeltà dell'assassino con il sesso smodato.
Eh, ma voi la fate facile: non è finita.
Ora
arriva Satanik, quindi una donna, che però è una strega, ossia, questa è la
novità di pettine, DIVENTA strega in conseguenza di certi rituali di un certo
magister della magia nera Masopoust, e si riflette in volto la luce di uno
smeraldo, di tal che, da cesso che è, svillaneggiata dalle fiche sorelle, si
trasforma nella donna più figa del mondo; e mostrando le cosce reggicalzate di
qua e di là, si porta a letto uomini ricchi e brutti, onde pugnalarli al
momento opportuno, in modo tale da conseguire, oltre alla vendetta contro gli
uomini, che l’hanno sempre disprezzata, anche molto grano e gioielli.
Posto che tutto ciò turbò le coscienze di questori, questurini, pretori e pretorini, l’autore Max Bunker, ossia Luciano Secchi, compì l'oltraggiosa scelta di trasformare Marnie Bannister (si noti l'evocazione hitchcockiana) in una collaborazionista della polizia: Obbrobrio, bleah.
Vado rapidamente alla conclusione che so che siete stanchi e volete gettarvi sul buffet: trasgredisce di più l'omicidio o il sesso smodato?
Secondo me il sesso smodato, dato che noi ancora parliamo della “rivoluzione sessuale”, ma non parliamo di “rivoluzione omicidiale” per parlare della Comasina, di Vallanzasca, o sia pure della Strage di San Valentino; e questo perché l’omicidio, in fondo, lo introiettiamo come elemento normale della vita umana, più che non lo scopare irrefrenato.
Sempre
saluti devoti alle parenti (variante culta di
salutamassoreta).
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