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giovedì 2 febbraio 2023

Le vere ragioni dell’abolizione del contante

 

di Fabio Massimo Nicosia

 Quando vi dicono che il sistema di oggi, e più ancora di domani, non ha nulla a che vedere con le dittature del passato, e che quindi ogni paragone è fuori luogo, rispondete che ormai è cambiato il paradigma del totalitarismo e dell’oppressione, e che da tempo siamo passati da George Orwell ad Aldous Huxley: vale a dire dall’oppressione aperta e dichiarata, a un “mondo nuovo” in cui tutti sono oppressi, ma sono anche felici di esserlo, dato che il sistema della propaganda è talmente efficace da riuscire a convincere tutti della bontà di certe imposizioni, che cessano di essere percepite come tali.

Durante la pandemenza l’abbiamo visto in modo plateale: tutti i deficienti in mascherina da soli alla guida erano felici della loro stupida mascherina, dato che si sentivano preservati (non si sa da che, se non dalla loro idiozia); tutti i deficienti che si sentivano “sicuri” con il green pass in tasca, i Labate che ostentavano fieri il loro green pass sono l’incarnazione di quel mondo nuovo che ho detto. Tutti i pluriseriati seriali che, da ritardati, mostrano con orgoglio i segni dell’inoculazione sul loro corpo altrettanto.

I famosi che per la sicurezza rinunciano alla loro libertà, e in cambio non ottengono nessuna sicurezza, se non quella di essersi legati mani e piedi alla regolazione da parte di un potere irresistibile, salvo poi pentirsi una volta compreso l’inganno, quei pochi, tra quei ritardati, che alla fine giungono a comprendere l’inganno.

In questo quadro di oppressione colorata per cuor contenti poveri di spirito si colloca anche la proposta di abolizione del contante e di sua sostituzione con un sistema di carte di credito, di debito, prepagate e non si sa che altro potrà essere escogitato in termini di pagamento “elettronico”: fino a quando le banche centrali non faranno la loro moneta digitale, ossia realizzeranno in pieno il Grande Fratello del Mondo Nuovo.

Fino ad allora, però, la proposta di abolizione del contante è dissennata, dato che il contante è l’unica moneta legale ufficiale, è la moneta a corso legale, quindi non si capisce come possa essere “abolita” la moneta legale e ufficiale; per sostituirla con che cosa? Con la carta di credito.

Ma quando voi pagate con la carta di credito, con che cosa credete di pagare?

Non con moneta vera e propria, non con “euro” sonanti, come credono alcuni impreparati, come quel cretino di Paolo TuttoTroppo, quell’influencer che dice di essere giurista e avvocato, e poi inanella uno strafalcione dietro l’altro allorché lancia invettive contro “no vax” e soprattutto “complottisti”, per la gioia dei suoi followers più ritardati di lui, i quali trovano il proprio ubi consistam  di semicolti nella loro convinzione di superiorità, giacché aderiscono senza se e senza ma alla scienza dell’ufficialità: quella che già Bakunin oltre 150 anni fa preconizzava essere in grado di imporre il sistema autoritario più pericoloso della storia; e come se, a dispetto delle risibili parole di Mattarella, il nazismo, lungi dall’essere “antiscientifico”, pretendeva di fondarsi sulla scienza, così come le leggi razziali italiane furono avallate da non so più quanti comitati “scientifici”.

Ebbene, quando paghi con la carta di credito non paghi con “euro”, ma coi tuoi crediti presso la banca, dato che i tuoi conti correnti non sono di proprietà tua, ma della banca, e a te spetta un credito riferito al tantundem eiusdem generis, essendo il denaro bene fungibile: ossia, tu acquisisci il diritto di credito alla consegna del “tuo” denaro, che però è divenuto proprietà della banca nel momento stesso in cui lo depositi: anche perché nella maggior parte dei casi depositi assegni e non contanti, il che significa che depositi sui tuoi crediti degli altri crediti, ossia dei debiti di un’altra banca nei tuoi confronti.

Quindi, in caso di pagamento con la carta di credito, siamo di fronte a una cessione del credito: paghi cedendo a un terzo, che poi in sostanza è ancora una banca, quella di destinazione, un tuo credito, per cui il destinatario del pagamento viene pagato divenendo a propria volta creditore di quella somma nei confronti della banca depositaria: vale a dire che si dà vita a una serie di transazioni in futures e non in denaro, il che rende l’intera serie di operazioni a grave rischio di insolvenza ed estremamente volatile: è una specie di sistema di pagamento in derivati.

Per altro verso, quando tu paghi con la carta di credito, ti stai indebitando nei confronti della tua banca, dato che le operazioni, come dicevo, sono tutte rivolte al futuro: e quindi, attingi sì a un tuo credito, ma nel farlo ti indebiti in relazione al fatto che il tuo credito, che fa da plafond della tua possibilità di indebitarti, verrà prelevato in una data successiva.

E quindi veniamo al punto centrale e caldo di questa mia esposizione.

La proposta di abolizione (o forte ridimensionamento) del contante va inserita nel più ampio contesto di Grande Reset (uso questa espressione per intenderci), e allora vanno individuati alcuni profili rilevanti di questo cosiddetto GR; il sistema vagheggiato da Klaus Schwab, che quando parla trova sempre attenti ascoltatori come Blair, Draghi, Von der Leyen e altri, è volto a costruire una sorta di sistema integrato grande capitale-Stato, finanziato con moneta fiat e spesa pubblica -quindi poi di fatto le famose élites vengono da se medesime dipinte come un sistema di parassiti-, che per molti versi assume i caratteri di una distopia comunista autoritaria: ad esempio, oltre a prevedere che mangeremo scarafaggi e non filetti e aragoste, come avviene al World Economic Forum, ci viene detto che dovremo cessare di avere una casa propria, di avere un’automobile propria in quanto cose “insostenibili” per la massa, forse ci daranno appunto una app con un po’ di reddito di base, e quindi, a questo punto, ci verrà detto che non dovremo essere titolari di conto corrente personale, in quanto insostenibile a propria volta, e vi dico subito perché.

Perché per gli economisti di regime, per le élites bancarie e finanziarie, avere soldi nel conto corrente è pernicioso per l’economia, dato che si tengono dei soldi “fermi”, finalizzati esclusivamente al tuo risparmio in vista dei tempi peggiori e della vecchiaia. Si dirà: ma in che senso sono “fermi”? Forse che gli istituti bancari non sono intermediatori del credito, di tal che come si legge ancora negli inutili manuale, coi tuoi soldi le banche non fanno investimenti?

Falso: le banche gli “investimenti”, ad esempio comprare titoli del debito pubblico, chiamali investimenti, li fanno con la moneta che emettono, non certo coi tuoi risparmi. Ergo, all’atto pratico, questi risparmi in conto corrente sono un peso morto per le stesse banche, le quali infatti mi telefonano ogni tre per due per dirmi di “investire” i soldi del mio conto corrente in qualche stronzata di loro conio: polizze, fondi di investimento, tutta roba con commissioni elevate, con le quali ci si rimette quasi sempre, e che però consente alle banche di mettere le mani davvero sui tuoi risparmi, “investendoli” sì in questo caso a loro completo, e non tuo, benefizio, ovvero a benefizio dei fondi di investimento che esse stesse creano, o a BalckRock, o a Vanguard, o a qualche altro padrone del mondo economico reale.

E allora, come si lega la sostituzione del contante con le carte di credito con il fatto che la tendenza del sistema è quella di privarci dei conti correnti attivi? Facile: sostituire i conti correnti attivi con conti correnti passivi, vale a dire costringendoti a indebitarti, in modo tale che tu sia ancora più vulnerabile di fronte ai wallet digitali, ai crediti sociali alla cinese, e alle altre magnificenze dello Stato-capitalismo comunista prossimo venturo.

Voi sapete che negli Stati Uniti esiste un fortissimo indebitamento privato, conseguente appunto all’abuso di carte di credito: a differenza che da noi, negli USA la carta di credito viene assegnata dalle banche a tutti, anche a chi ha nulla o ben poco liquido sul conto corrente, dato che poi la banca lucra sugli interessi che dovrai pagare per ripianare il tuo debito, in un quadro in cui la carta di credito consente di spendere mensilmente diverse migliaia di dollari, in modo tale che tu poi diventi uno schiavo perenne del sistema. La crisi del 2008 stessa ha a che fare con questo, dato che tutto nasce dal fatto che gli acquirenti degli immobili, sulle cui ipoteche i derivati tossici venivano edificati, non si dimostrarono più in grado di onorare il proprio debito.

L’Italia è un’anomalia per questo sistema, e quindi è nel mirino, proprio perché convive una diffusa proprietà immobiliare -e infatti a livello continentale vogliono minarla con la stronzata delle ristrutturazioni green- con una diffusa propensione al risparmio e a una diffusa consistenza dei conti correnti bancari: l’Italia è quindi un ceppo posto alle magnifiche sorti, e progressive degli Schwab e dei suoi sodali o seguaci.

La battaglia sarà durissima.

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