di Fabio Massimo Nicosia
Durante la pandemenza l’abbiamo visto in
modo plateale: tutti i deficienti in mascherina da soli alla guida erano felici
della loro stupida mascherina, dato che si sentivano preservati (non si sa da
che, se non dalla loro idiozia); tutti i deficienti che si sentivano “sicuri”
con il green pass in tasca, i Labate che ostentavano fieri il loro green pass
sono l’incarnazione di quel mondo nuovo che ho detto. Tutti i pluriseriati
seriali che, da ritardati, mostrano con orgoglio i segni dell’inoculazione sul
loro corpo altrettanto.
I famosi che per la sicurezza rinunciano
alla loro libertà, e in cambio non ottengono nessuna sicurezza, se non quella
di essersi legati mani e piedi alla regolazione da parte di un potere
irresistibile, salvo poi pentirsi una volta compreso l’inganno, quei pochi, tra
quei ritardati, che alla fine giungono a comprendere l’inganno.
In questo quadro di oppressione colorata
per cuor contenti poveri di spirito si colloca anche la proposta di abolizione
del contante e di sua sostituzione con un sistema di carte di credito, di
debito, prepagate e non si sa che altro potrà essere escogitato in termini di
pagamento “elettronico”: fino a quando le banche centrali non faranno la loro
moneta digitale, ossia realizzeranno in pieno il Grande Fratello del Mondo Nuovo.
Fino ad allora, però, la proposta di
abolizione del contante è dissennata, dato che il contante è l’unica moneta
legale ufficiale, è la moneta a corso legale, quindi non si capisce come possa
essere “abolita” la moneta legale e ufficiale; per sostituirla con che cosa?
Con la carta di credito.
Ma quando voi pagate con la carta di
credito, con che cosa credete di pagare?
Non con moneta vera e propria, non con “euro”
sonanti, come credono alcuni impreparati, come quel cretino di Paolo TuttoTroppo,
quell’influencer che dice di essere giurista e avvocato, e poi inanella uno
strafalcione dietro l’altro allorché lancia invettive contro “no vax” e
soprattutto “complottisti”, per la gioia dei suoi followers più ritardati di
lui, i quali trovano il proprio ubi consistam di semicolti nella loro convinzione di
superiorità, giacché aderiscono senza se e senza ma alla scienza dell’ufficialità:
quella che già Bakunin oltre 150 anni fa preconizzava essere in grado di
imporre il sistema autoritario più pericoloso della storia; e come se, a
dispetto delle risibili parole di Mattarella, il nazismo, lungi dall’essere “antiscientifico”,
pretendeva di fondarsi sulla scienza, così come le leggi razziali italiane
furono avallate da non so più quanti comitati “scientifici”.
Ebbene, quando paghi con la carta di
credito non paghi con “euro”, ma coi tuoi crediti presso la banca, dato che i
tuoi conti correnti non sono di proprietà tua, ma della banca, e a te spetta un
credito riferito al tantundem eiusdem generis, essendo il denaro bene
fungibile: ossia, tu acquisisci il diritto di credito alla consegna del “tuo”
denaro, che però è divenuto proprietà della banca nel momento stesso in cui lo
depositi: anche perché nella maggior parte dei casi depositi assegni e non
contanti, il che significa che depositi sui tuoi crediti degli altri crediti,
ossia dei debiti di un’altra banca nei tuoi confronti.
Quindi, in caso di pagamento con la carta
di credito, siamo di fronte a una cessione del credito: paghi cedendo a un
terzo, che poi in sostanza è ancora una banca, quella di destinazione, un tuo
credito, per cui il destinatario del pagamento viene pagato divenendo a propria
volta creditore di quella somma nei confronti della banca depositaria: vale a
dire che si dà vita a una serie di transazioni in futures e non in denaro, il
che rende l’intera serie di operazioni a grave rischio di insolvenza ed
estremamente volatile: è una specie di sistema di pagamento in derivati.
Per altro verso, quando tu paghi con la
carta di credito, ti stai indebitando nei confronti della tua banca, dato che
le operazioni, come dicevo, sono tutte rivolte al futuro: e quindi, attingi sì
a un tuo credito, ma nel farlo ti indebiti in relazione al fatto che il tuo credito,
che fa da plafond della tua possibilità di indebitarti, verrà prelevato
in una data successiva.
E quindi veniamo al punto centrale e caldo
di questa mia esposizione.
La proposta di abolizione (o forte
ridimensionamento) del contante va inserita nel più ampio contesto di Grande
Reset (uso questa espressione per intenderci), e allora vanno individuati
alcuni profili rilevanti di questo cosiddetto GR; il sistema vagheggiato da Klaus
Schwab, che quando parla trova sempre attenti ascoltatori come Blair, Draghi, Von
der Leyen e altri, è volto a costruire una sorta di sistema integrato grande capitale-Stato,
finanziato con moneta fiat e spesa pubblica -quindi poi di fatto le famose élites
vengono da se medesime dipinte come un sistema di parassiti-, che per molti
versi assume i caratteri di una distopia comunista autoritaria: ad esempio,
oltre a prevedere che mangeremo scarafaggi e non filetti e aragoste, come
avviene al World Economic Forum, ci viene detto che dovremo cessare di avere
una casa propria, di avere un’automobile propria in quanto cose “insostenibili”
per la massa, forse ci daranno appunto una app con un po’ di reddito di base, e
quindi, a questo punto, ci verrà detto che non dovremo essere titolari di conto
corrente personale, in quanto insostenibile a propria volta, e vi dico subito
perché.
Perché per gli economisti di regime, per
le élites bancarie e finanziarie, avere soldi nel conto corrente è
pernicioso per l’economia, dato che si tengono dei soldi “fermi”, finalizzati
esclusivamente al tuo risparmio in vista dei tempi peggiori e della vecchiaia.
Si dirà: ma in che senso sono “fermi”? Forse che gli istituti bancari non sono
intermediatori del credito, di tal che come si legge ancora negli inutili
manuale, coi tuoi soldi le banche non fanno investimenti?
Falso: le banche gli “investimenti”, ad
esempio comprare titoli del debito pubblico, chiamali investimenti, li fanno
con la moneta che emettono, non certo coi tuoi risparmi. Ergo, all’atto
pratico, questi risparmi in conto corrente sono un peso morto per le stesse
banche, le quali infatti mi telefonano ogni tre per due per dirmi di “investire”
i soldi del mio conto corrente in qualche stronzata di loro conio: polizze, fondi
di investimento, tutta roba con commissioni elevate, con le quali ci si rimette
quasi sempre, e che però consente alle banche di mettere le mani davvero sui
tuoi risparmi, “investendoli” sì in questo caso a loro completo, e non tuo,
benefizio, ovvero a benefizio dei fondi di investimento che esse stesse creano,
o a BalckRock, o a Vanguard, o a qualche altro padrone del mondo economico
reale.
E allora, come si lega la sostituzione del
contante con le carte di credito con il fatto che la tendenza del sistema è
quella di privarci dei conti correnti attivi? Facile: sostituire i conti
correnti attivi con conti correnti passivi, vale a dire costringendoti a
indebitarti, in modo tale che tu sia ancora più vulnerabile di fronte ai wallet
digitali, ai crediti sociali alla cinese, e alle altre magnificenze dello
Stato-capitalismo comunista prossimo venturo.
Voi sapete che negli Stati Uniti esiste un
fortissimo indebitamento privato, conseguente appunto all’abuso di carte di
credito: a differenza che da noi, negli USA la carta di credito viene assegnata
dalle banche a tutti, anche a chi ha nulla o ben poco liquido sul conto
corrente, dato che poi la banca lucra sugli interessi che dovrai pagare per ripianare
il tuo debito, in un quadro in cui la carta di credito consente di spendere
mensilmente diverse migliaia di dollari, in modo tale che tu poi diventi uno
schiavo perenne del sistema. La crisi del 2008 stessa ha a che fare con questo,
dato che tutto nasce dal fatto che gli acquirenti degli immobili, sulle cui
ipoteche i derivati tossici venivano edificati, non si dimostrarono più in
grado di onorare il proprio debito.
L’Italia è un’anomalia per questo sistema,
e quindi è nel mirino, proprio perché convive una diffusa proprietà immobiliare
-e infatti a livello continentale vogliono minarla con la stronzata delle
ristrutturazioni green- con una diffusa propensione al risparmio e a una
diffusa consistenza dei conti correnti bancari: l’Italia è quindi un ceppo
posto alle magnifiche sorti, e progressive degli Schwab e dei suoi sodali o
seguaci.
La battaglia sarà durissima.
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