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mercoledì 20 aprile 2022

Verso la monarchia idraulica e il faraonato

 di Fabio Massimo Nicosia

Riassumo la mia analisi.

Quello che fu detto neoliberalism, dalle nostre parti noto confusamente come neo-liberismo, è evoluto da tempo in idiocrazia, vale a dire il crescente sforzo del grande privato di farsi Stato direttamente; ad esempio con l'uso gratuito del demanio dei cittadini, ovvero ancora mettendosi in competizione con lo Stato secondo il modello "Mafia" di Santi Romano come Facebook, costituitosi in "Stato digitale" vero e proprio, con propri governo popolo e territorio, con legislazione permanente (in violazione del codice del consumo), legibus solutus in quanto ignora le normative statali ed europee e fa di testa sua, sanziona di testa sua senza nemmeno un codice penale di riferimento, assente in effetti nelle condizioni d'uso e così via; ma anche, l'idiocrazia, stabilendo proprie policies unilateralmente imposte al cittadino-consumatore, che cessa di essere un "contraente", per divenire soggetto subordinato alle scelte di "impresa".

sabato 9 aprile 2022

Il caso Brozovic e la bolla dei fattoidi

 di Fabio Massimo Nicosia

In fondo, il rapporto tra lo scienziato e la realtà è analogo a quello del caricaturista o del cabarettista, i quali la deformano attraverso artifici comunicazionali a mero fine di intrattenimento, attraverso la continua produzione e riproduzione delle cosiddette bolle mediatiche, ricostruzioni appunto del tutto fantasiose di un mondo dei fatti che nessun giornalista davvero conosce, se non in minima parte e quella minima parte pressoché interamente, di solito, per sentito dire, per cui abbiamo assistito a scene di collegamenti video a redazioni, nel corso dei quali potevamo constatare che l’attività giornalistica di quegli impiegati di concetto era fare… ricerche su internet! 

giovedì 7 aprile 2022

Violenza, diritto e abuso del diritto

 di Fabio Massimo Nicosia

Il diritto è sempre una forza autorizzata, sottolinea Derrida, e allora resta sempre la domanda fondamentale “autorizzata da chi?”, e la risposta ovvia e banale non può che essere “dal soggetto più forte”, il quale quindi si auto-autorizza e si auto-legittima -oppure delega qualcuno a rappresentarlo, lo investe della propria auto-legittimazione- a esercitare la propria superiore forza, anche se poi ha bisogno di ammantare con svariate formule di legittimazione l’esercizio della forza stessa, per eludere l’impressione che si tratti di forza bruta, e non di forza istituzionale, tale in quanto formalmente finalizzata e funzionale al perseguimento di un qualche “bene”, che esso stesso soggetto forte ha stabilito, magari attraverso plurime negoziazioni con altri, essere tale, nonché meritevole di essere perseguito con la forza, stante la sua importanza in quanto “bene” da assicurare assolutamente e indefettibilmente.

domenica 3 aprile 2022

Imperialismo dell’economia, etica e dialettica dell’asso pigliatutto: l’Utility Monster.

 di Fabio Massimo Nicosia

È opportuno a questo punto tornare sul concetto di “economico”, al fine di comprendere quali siano i suoi ambiti di operatività, e se esso sia davvero così onnicomprensivo, come vorrebbero i fautori, peraltro ormai un po’ datati, dell’”imperialismo dell’economia”. Per altro verso, è anche possibile che un’accezione strettissima di economia, intesa come produzione e consumo di beni materiali, possa ancora essere accolta, riducendola a quanto riguardi la stretta sopravvivenza, dato che mangiare il pane non conosce sostituti, e quindi non posso appagarmi psichicamente -paradigma dell’economia “post-produttivistica”, soggettivistica e immateriale- se non a stomaco pieno.

sabato 2 aprile 2022

Erroneità dell’auro-moneta e baratto informatico

 di Fabio Massimo Nicosia

L’anarco-capitalista Murray Rothbard, fervido sostenitore della moneta aurea, sostiene al riguardo varie tesi a mio avviso errate e male argomentate, o comunque in modo per nulla persuasivo, e anche contraddittorio. Più in generale, si tratta di tesi conservatrici, inadeguate alle esigenze dell’economia in generale, ma di quella moderna e contemporanea in particolare, tanto più alla luce dello sviluppo tecnologico; in effetti, tali tesi non sono altro che una riproposizione aggiornata di quelle che potevano essere proposte da un Oresme nel XIII secolo, come se i criteri di valutazione di uno strumento potessero essere oggi identici a quelli di sette od otto secoli fa.