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giovedì 3 febbraio 2022

Quando i radicali sono diventati stupidi?

 Intervento al Comitato Nazionale di Radicali Italiani di Fabio Massimo Nicosia


Premetto che qui il termine "radicali" non si riferisce tanto ai famosi "soggetti radicali", ma a un concetto più ampio, diciamo tutti quelli che spesso chiamo liberaloidi, radicaloidi, ma anche tutto il mondo che si costituì intorno a Renzi a suo tempo, e allora aggiungiamoci anche Calenda, che poi alla fine quanto dico vale soprattutto per il mondo o mondino che gravita attorno a +Europa, e quindi però di conseguenza anche a Radicali Italiani, fermo restando che +Europa resta il maggiore imputato, nell'ambito della mia polemica sui "semicolti".
Quanto dico lo ricavo dall'esperienza su Facebook, naturalmente, un'esperienza che per me è partita abbastanza tardi, a causa delle mie vicende personali.
Voi dovete considerare che, essendo io sparito dalla circolazione per un nutrito numero di anni, e nemmeno sapendo che Facebook esistesse fino al 2012, avevo perso totalmente il polso della situazione.
Ossia, avevo le mie idee, ma erano puramente teoriche, dato che scrivevo comunque, ma non sapevo quali idee concretamente circolassero tra le persone, che cosa si sostenesse in giro sui vari argomenti a livello popolare e diffuso, o a livello semicolto e diffuso, che poi vuol dire a livello mainstream.
In realtà, alla domanda posta nel titolo non so ancora dare una risposta precisa, ed è materia per me di tormento e di interrogativi, per cui ci sto pensando, e le risposte sono molte.
Grosso modo, tale "stupidità" può essere intesa come assenza di spirito critico e appunto acritica adesione al mainstream, e allora andrebbe capito quando radicali e "radicali", in genere i radicaloidi -tra i quali ho molti amici su Fb, i Dellarole, le Tiziana Benucci e tanta gente così, meno di una volta (anche se constato qualche resipiscenza in Carmelo Palma, che guarda caso però mi pare che sia uscito da +Europa), fermo restando che l'archetipo di tale figura è simpaticamente Tantillo- hanno perso la capacità critica e si sono mollemente adagiati sul mainstream con la medesima posa lasciva di Paolina Bonaparte nella vasca del bagno, pur in assenza di vestali in satin con la brocca ricolma di latte d'asina come viceversa capitava a Cleopatra.
La domanda riferita ai radicali in senso abbastanza stretto ha una prima risposta, non del tutto esaustiva, piuttosto agevole, ed è una duplice risposta, per quanto si tratti della biforcazione del medesimo fenomeno, giacché in entrambi i casi è riferibile alla figura di Pannella, al taglio che egli ha dato al radicalismo dei "nuovi radicali", per dirla alla Teodori, ossia quella che illo tempore, vale a dire prima del '68, Luca Boneschi e Carlo Oliva definirono "linea della farfalla", ossia saltabeccare da un tema all'altro senza una visione organica di insieme. Visione che non è che mancasse in assoluto, ma restava sullo sfondo, accennata o sottintesa.
Ora, tale linea si affermò in particolare dato che c'era in ballo un colosso di tema come il divorzio, tema epocale e secolare, che rimanda a Zanardelli e così via.
Ma il fatto è che poi tale linea è rimasta, anche una volta superato il colosso, salvo poi andare a trovare un altro colosso come l'aborto, in modo tale che poi questo approccio è rimasto, e perdura tuttora qua, però in modo caricaturale, dato che si va appresso a Cappato sui suoi due referendum, due referendum -che io critico, ma non è questo il punto- che non funzionano affatto come stimolo per ulteriori riflessioni e ampliamenti di prospettiva, consentendo solo stanche ripetizioni di cose stantie, o che ovviamente, a distanza di anni, non hanno un millesimo della forza dirompente che potevano avere una volta.
Perché se io vado da una persona, non so, diciamo mia moglie, e le dico "i radicali vogliono legalizzare la cannabis", lei mi guarda come se fossi scemo, e mi dice: "Ancora lì sono?".
Pannella ripeteva spesso che il rimedio a tale critica avrebbe dovuto essere rappresentato dalla doppia tessera, in modo tale che se a me interessa occuparmi di antitrust, e i radicali non si occupano di antritrust, troverò un'altra sede dove occuparmi di antitrust: questo però non ha funzionato e non funziona, primo perché queste doppie tessere, tante o poche che fossero, non hanno prodotto questo esito, e semplicemente è andato a finire che non ci si occupava di antitrust e basta (mentre i monopoli erano un tema dei radicali del Mondo e di Ernesto Rossi, salvo poi andare a vedere, cosa che non so esattamente, se quello che dicevano mi possa piacere, ma non penso tanto); secondo, non funziona perché un partito che dice di avere certe radici culturali, diciamo grosso modo liberali di sinistra o liberal-socialiste, non si capisce perché non debba elaborare una sua linea sull'antitrust, ma non a capocchia e improvvisata quel giorno lì, ma coerente con un'impostazione ideale di fondo.
In tal modo, i radicali hanno impoverito la loro cultura, non sapendo una minchia non solo di antitrust, ma di infinite altre cose, e se chiedi a un radicale che cosa pensa di antitrust improvviserà due sciocchezze, e se lo chiedi a un altro questo improvviserà altre due sciocchezze, ma capite che un partito serio non funziona così.
L'altro aspetto oltre che quello della linea della farfalla è stato decisivo è stato più precisamente il pannellismo nell'accezione più deteriore, e mano mano che si andava avanti negli anni più era deteriore (non si può dire perché deteriore è già comparativo), ossia l'incrudirsi della tendenza di Pannella di pretendere troppo da sé, ossia di filosofeggiare su tutto in assenza di una cultura tecnica adeguata, per cui i temi extra-farfalla venivano affrontati in modo generico, approssimativo o francamente sbagliato dal punto di vista tecnico, con la sgradevole conseguenza che i radicali che non si coltivassero una cultura personale rimanevano sostanzialmente digiuni di ogni e qualsiasi tema non della farfalla, e in ogni caso era assente una cultura condivisa tra i radicali: l'altra conseguenza è che, attraverso tale forma di pannellismo, i radicali venivano tagliati fuori dai dibattiti che avvenivano altrove (sicché io ad esempio ho dovuto rivolgermi in altri ambiti, perdendo interesse per i radicali, data la loro superficialità, ma questo fin dall'inizio,
Vi farò un esempio.
Mi pare nel 2015, non so se Rita Bernardini, ma stiamo parlando allora di Radicali Italiani, decise che ci si doveva "occupare di economia", che detto così è una frase da scuola media, e come lo fece? Coinvolgendo nientedimeno che Mario Baldassarri.
Ora, a parte la poca opportunità, dovendo coinvolgere un economista, di rivolgersi a un ex ministro di Alleanza Nazionale, più perché ministro, ma anche perché di Alleanza Nazionale, qui il punto è un altro.
Rita Bernardini, e anche gli altri, si è chiesta e si sono chiesti di quale scuola economica fosse Baldassarri? O credono che "l'economia" sia una scienza esatta, per cui chiamare un biologo grosso modo vale l'altro biologo (che già non è così), per cui un economista vale l'altro, e allora una volta arriva Antonio Martino e un'altra volta arriva Baldassarri?
No, nessuno si è chiesto un cazzo, per loro e per voi era arrivato un "economista", e quindi ci stavamo occupando di "economia"; poi poteva essere keynesiano, come mi pare fosse da quanto dice Wikipedia, poteva essere liberista o stocazzo, che andava bene uguale.
E no, non si fa così.
Anche questo teneva i radicali fuori dal dibattito, ma soprattutto ne evidenziava la degenerazione e, in definitiva, l'ignoranza.
Facciamo quindi ora un passo avanti.
Posto che i radicali sui temi che non fossero quelli della farfalla 😜 erano totalmente digiuni, che cosa fa un radicale quando esce dalla farfalla e affronta i temi con la ciccia?
Ovvio, non sapendo nulla ed essendo privo di cultura e di approfondimento non gli resta che adagiarsi sul mainstream, perché tanto quello conosce, non conosce null'altro che il mainstream.
Certo, più grave è che questi due anni ci si sia adagiati sul poco attendibile mainstream in materia di diritti umani e fondamentali, tanto più alla luce del preambolo pannelliano del 1980, che di questo e di null'altro parla, per cui qui la cosa buona di Pannella -che come ricordai in un comitato del 2016, nemmeno usava il termine Stato, ma solo quello di diritto, e di costituzione e di convenzioni internazionali- viene pur essa gettata a mare, peraltro tenendo quelle cattive, ossia la sostanziale ignoranza sui temi economici, finanziari e così via.
E quindi abbiamo scoperto un primo elemento: i radicali si sdraiano sul mainstream perchè sono ignoranti dei temi; dopo di che, essendosi abituati a sdraiarsi sul mainstream e avendo però anche smarrito lo spirito critico, finiscono con l'appoggiare potere e verità ufficiali su qualsiasi tema, quindi persino su quello radicale di elezione, che è quello dei diritti umani e fondamentali.
Anche qui però si constata la consueta ignoranza e incompetenza, dato che nessuno di voi ha capito nulla di quali siano gli effettivi contenuti di questi provvedimenti, e, soprattutto, nessuno di voi ha capito nulla, a partire da Capriccioli, della loro grave invalidità giuridica, per cui la tesoriera mi viene a dire che "secondo molti di noi il green pass non è incostituzionale", solo che io questo loro dibattito fatto al bar non lo conosco, e quindi non sono in grado di confutare la bizzarra affermazione in questione nelle sue complete premesse definitorie, se non ricavando la sensazione che questi non hanno assolutamente capito nulla della valenza giuridica del green pass, però nemmeno del suo senso politico generale, anche perché, essendovi sdraiati sul peggiore mainstream, se uno parla di senso politico generale del green pass, che è l'ABC del fare politica, arriva subito certamente qualche cretino a dire "Si vabbé gombloddo", ma anche questa è profonda ignoranza del reale e delle sue trasformazioni.
*****
Eravamo arrivati a parlare di green pass, che è solo una metonimia, dato che è la parte per il tutto.
Come ha ribadito Umberto Antonini ieri -ricordo che Umberto era fino a poco fa revisore dei conti di Radicali Italiani, mentre ora è tesoriere del Partito Libertario, ed è persona estremamente consapevole e cognitiva, non nel senso del "cretino cognitivo" di cui si parlava qualche anno fa, che è un semicolto ante litteram- qui c'è un problema di gerarchia delle fonti grande come una casa.
Questo problema di gerarchia delle fonti grande come una casa riguarda il primato dei diritti fondamentali e umani, non mi soffermo sui perché tecnici di tale primato.
Ora, è veramente stravagante che i radicali non se ne rendano conto, non foss'altro che per il già rammentato preambolo pannelliano allo statuto, che parla esattamente di questo, e che campeggiava in un tabellone, altrettanto grande come una casa, nel salone di Torre Argentina, ma forse eravate troppo intenti a occuparvi delle beghe tra Silvio Viale e Valter Vecellio per fermarvi 40 secondi a leggerlo: ossia il primato delle convenzioni internazionali, dei diritti umani e della costituzione: la quale, vi faccio sommessamente notare, non serve allo scopo di rinvenire in essa i pretesti per violarla, come fanno i Celotto e, si parva licet, i Capriccioli (nel senso che il parvo è l'ignobile Celotto, non a caso +Europeista), ma anche purtroppo ora i Cassese e tutta la banda di giuristi di pronto soccorso governativo stipendiati dal governo: perché qui l'altro problema grandissimo è la nostra accademia di impiegati statali, dai filosofi, ai giuristi, agli economisti, fino al presente para-statale, il quale ha qui indegnamente osato sostenere che la CEDU potrebbe ammettere che uno sia legato al letto e inoculato -lui diceva che potrebbe deciderlo "caso per caso"- e stiamo parlando di un docente di diritto europeo, di cui vorrei davvero leggere le pubblicazioni per verificare i suoi meriti accademici, meriti accademici che in questo paese sono riconosciuti ai proverbiali cani e porci.
Dunque, allora, posta la buona fede, però in alcuni e non in tutti: perché il radicale non cognitivo non si avvede della violazione dei diritti fondamentali, come da tabellone pannelliano del salone di Torre Argentina?
Sapete che non so dare una risposta? Non lo so davvero.
Perché la risposta razionale è cornuta, come ogni dilemma: o siamo di fronte a perfetti idioti ignoranti, o siamo di fronte a venduti, tertium non datur davvero.
No, invece c'è una terza ipotesi, ossia lo sdraiamento puro e semplice sul mainstream, questo automatismo per il quale il potere ha sempre ragione (ho parlato al riguardo di machiavellismo alla Giuliano Ferrara, questo atteggiamento da "ca nisciuno è fesso", per cui stare dalla parte del potere fa sentire molto furbi).
Erano questi i radicali da cui sono partito negli anni '70?
No di sicuro, quelli erano gli anni in cui non si dava del "complottista" a chi diceva che la strage di piazza Fontana era "di Stato", e lo dicevano Pannella e i radicali, oltre agli anarchici e alla sinistra extraparlamentare.
Erano gli anni in cui persino mia mamma, che era una liberale di destra, diceva che c'era una persecuzione indegna nei confronti di Valpreda, quindi siete più a destra di mia mamma che votava o Malagodi o Almirante, dato che mia mamma era abbastanza avvertita da capire che il potere racconta coglionate, mentre voi ve le bevete tutte: volete fare gli apoti di quelli che non la bevono, e invece le bevete: primum bibere.
Tutti i dati pandemici, che persino Crisanti e addrittura Bassetti ora sputtanano, voi li ripetete a pappagallo (e le bare di Bergamo?).
Qui ritorna un altro elemento già detto: NON SAPETE LE COSE, siete disinformati, non leggete, per voi La7 è più autorevole di Byoblu, ma siete davvero sicuri?
Capite che sono argomenti nemmeno ad hominem, ma ad nominem?
Per cui andate avanti dicendo, Porro ah ah ah; La Verità ah ah ah; Byoblu ah ah ah, e mai nulla nel merito? Questo però è soprattutto Tantillo.
Non sapete le cose, tant'è che ben TRE VOLTE a tre persone diverse, che evidentemente stanno distratte, ho dovuto spiegare in chat che "Grande Reset" non è un invenzione complottista, ma un concetto ufficiale dell'importante e autorevole World Economic Forum.
Non sapete nulla, non leggete, compratevi sto cazzo di libro di Schwab, che imparate un'infinità di cose.
Ma com'è che volete essere classe dirigente di un partito e non sapete nulla?
Ebbene, siccome non sapete nulla, già lo dicevo, andate dietro al mainstream.
Qual è la radice recente di questo fenomeno?
Io l'ho individuato anzitutto nell'egemonia nel vostro ambiente (liberaloidi, radicaloidi, renziani) di Giuliano Ferrara, ma senza le sue fertili contraddizioni, dall'altro appunto nel renzismo, dato che Renzi -a quel punto ero già abbastanza avvertito nel capire che cosa stava accadendo-, in nome della modernità, si è posto a capo della corrente scientista (Burioni veniva portato in palmo di mano da Renzi, ma i danni procurati da Burioni alla cultura e all'intelligenza di questo paese sono incommensurabili, dato il suo completo analfabetismo epistemologico, che poteva piacere ai Catellan e ai Fazio e a tutta la banda semicoltista), ma ciò era totalmente strumentale al conflitto di potere con l'emergente Movimento 5 Stelle, accusato di antiscientificità, e tutto ciò è culminato nella vicenda trivelle, nella quale io ho svolto un piccolo ruolo nel 2016, nientedimeno che contribuendo con Staderini a portare Radicali italiani dalla nostra parte e, paradossalmente, non dalla "vostra", quella che sarebbe la vostra oggi.
Voi, siccome siete ingenuotti, non avete capito che questo scienza (fasulla)/antiscienza era solo uno scontro da leggersi in chiave politica e di potere, e non certo epistemologica.
E allora, liquidare i 5 Stelle come antiscientifici, complottisti, ignoranti e populisti era anche comodo alla banda dei semicolti (banda estremamente vasta sul social, in realtà), per liquidare anche le parti buone dei 5 stelle, ad esempio la critica al sistema bancario e all'industria farmaceutica, e quindi il tema Illich anzitutto, e poi tutti i discorsi per cui voi date per scontato, sempre perchè fate polemica "ad nominem", che Bagnai sia un imbecille, mentre Marattin sarebbe un genio, anche se spara una minchiata dietro l'altra: ma il punto è che spara minchiate, questo vi sfugge, sempre nell'ambito di una lotta di potere, perché gli scontri qui non sono tra astrazioni filosofiche, ma tra progetti di potere (quindi da Giuliano Ferrara avete imparato poco).
Veniamo a un esempio, quello della creazione della moneta da parte della banca centrale, che per esempio nel mondo grillino, che ne sa più di voi, e nel mondo "sovranista monetario", che ancora ne sa più di voi, era un tema ricorrente, tanto più per me che sono per il libero conio.
Ebbene, qualche mese fa, Grillo ha detto e scritto che il reddito di cittadinanza potrebbe essere frutto di un'emissione monetaria da parte dell BCE.
A questo punto, Taradash fa il tipico post del semicolto, quello della polemica "ad nominem" (figurarsi se Grillo l'avesse detto su Byoblu).
Vale a dire si limita a postare lo screenshot della dichiarazione di Grillo, esponendolo al pubblico semicolto ludibrio: nessun commento nel merito, dato che Taradash di queste cose non sa un cazzo, quindi che cosa doveva dire, che non è vero che la BCE emette moneta? E allora questa moneta da dove salta fuori, dagli alberi? Considerando che è moneta virtuale non rendetevi ridicoli come hanno fatto alcuni dicendo "dalla zecca".
Ecco che Taradash raggiunge il suo proposito: decine di semicolti ridono della cazzonaggine di Grillo, non sapendo però nulla loro di moneta.
E invece Grillo non ha fatto altro che ricordare l'helicopter money di Milton Friedman, il Quantitative easing for the people, tutte cose per le quali menate vanto della vostra ignoranza, e però poi ridete di gente che ne sa più di voi.
Perché il fatto che il reddito di base universale possa ancorarsi all'emissione monetaria delle banche centrali è un tema presentissimo nel mondo BIN, basic income network, è una cosa perfettamente "normale", si sia d'accordo o no.
Ma voi non è che non siete d'accordo, voi non ne sapete un cazzo, come non ne sa un cazzo Taradash, e Taradash è autorevole esponente di +Europa, ossia il partito che vanta i voti dei ritardati bocconiani, almeno da statistiche dell'altra volta.
Ecco, chiudo qui, perché sui temi monetari e bancari ho già parlato altre volte, così come sulla questione del debito, sempre temi MASSACRATI dai semicolti analfabeti di +Europa: che sono semicolti nella mia accezione, nel senso cioè, non che sono di media cultura, perché ognuno ha diritto di essere di media cultura, ma nel senso di credere di essere stocazzo, gente che parla sempre dell'effetto Dunning Kruger e che vorrebbe togliere il voto agli analfabeti funzionali, senza capire che l'effetto Dunning Kruger si applica a loro, che sono i veri analfabeti funzionali.

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