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lunedì 26 luglio 2021

Perché la Costituzione non basta più - Riflessione sullo "Stato di diritto"

Intervento del 26 luglio 2021 di Fabio Massimo Nicosia nella mailing list del Comitato Nazionale di Radicali Italiani (e anche in quella del Partito Libertario).

Ho evidenziato in questi giorni come la nostra beneamata Costituzione, alla prova dei fatti, non ha tenuto, dato che il suo sistema di guarentigie si è dimostrato aggirabile.
Poco importa, in effetti, che per alcuni di noi sia stata aggirata in modo illegittimo, sta di fatto che non ha mostrato di avere quegli anticorpi funzionali a impedire il proprio travalicamento.

sabato 24 luglio 2021

Il semicolto giudica

di Fabio Massimo Nicosia

Non mi sarei aspettato di tornare a parlare così tanto di semicolti, ma la situazione lo impone.Ho precisato tante volte che per "semicolto" non intendo semplicemente la persona di media cultura, dato che tutti lo siamo in qualche misura. Pensate che Talete, Anassimene, Anassimandro, Parmenide, Eraclito è già tanto se conoscevano Omero ed Esiodo, e che Dante ha letto molto probabilmente meno libri di un qualsiasi idiota laureato in scienze delle comunicazioni come Fico, oltretutto grande ascoltatore di Trap.

A proposito del concetto di "dittatura sanitaria" e di perché siamo effettivamente in tale situazione.

di Fabio Massimo Nicosia 

Molte persone in buona fede non concepiscono che da taluni si utilizzi l'espressione "dittatura sanitaria". Queste persone pensano infatti che, per aversi "dittatura", occorre che vi sia un signore con i baffetti di Charlot che dica cose strane e mandi milioni di persone allo sterminio.
Oppure pensano che, per aversi dittatura, occorre che vi sia al potere un generale cileno, che utilizzi gli stadi per radunare oppositori.

venerdì 2 luglio 2021

A proposito di Recovery Fund

di Fabio Massimo Nicosia

Ho iniziato ad avvicinarmi al diritto comunitario europeo alla fine degli anni '80, perché il professore di diritto amministrativo presso cui ero procuratore legale (figura ora non più esistente) avviò con i suoi assistenti una ricerca sul tema, che poi uscì con Giuffré, e lui mi faceva leggere quello che andava scrivendo, peraltro confessandomi che non era troppo soddisfatto: si parlava allora del regime giuridico degli atti e delle leggi, e sul rapporto tra gli ordinamenti, dato che all'epoca c'era chi diceva che si trattasse di due ordinamenti distinti, ma integrati, ovvero di un solo ordinamento "italo-comunitario", o, come diceva il presidente del Tar Lombardia Mangione, comun-italiano.
Dopo di che ho spesso usato il diritto comunitario nei ricorsi, ma non mi sono più soffermato su questo tema teorico, fin quando non ho scritto "Popolo contrappeso", in cui ho trattato anche un po' di Unione europea.