di Fabio Massimo Nicosia
Il tipo di anarchismo
che propongo attinge evidentemente da varie fonti storiche e culturali, nel
tentativo di operarne una sintesi; è possibile definirlo in qualche modo
preciso, tirando in ballo questa o quella etichetta?
Intanto, va ribadito che non si tratta di quell’anarchismo di tipo “esistenzialista” che in vari luoghi va per la maggiore, ossia quello per il quale, essendo irraggiungibile l’utopia anarchica, allora ci si può “accontentare” di vivere ognuno la propria anarchia personale e soggettiva. In realtà le due cose non sono incompatibili, dato che io posso vivere la mia personale anarchia, e al contempo elaborare pensieri idonei a consentire di immaginare che in un futuro più o meno lontano questa anarchia teorica possa farsi pratica: il sottinteso è che debba trattarsi di una teoria valida e concreta, e non campata per aria.