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sabato 26 settembre 2020

Per una lettura realistica dello Stato. Principio di precauzione, stato di eccezione, stato di emergenza, libertà, salute: il Covid19 e la risposta libertaria.

di Fabio Massimo Nicosia 

Come abbiamo visto, le teorie contrattualistiche dello Stato non riescono a sottrarsi alla censura di fallacia naturalistica, nel momento in cui pretendono che uno resti comunque vincolato al supposto contratto, quindi non possa recedere, e dato anche il fatto che il consenso, su cui si pretende di porre l’accento, è fittizio, simulato, in realtà inesistente, il che toglie le basi al concetto di “obbligo politico”; basi peraltro precarie ab origine, essendo inaccettabile un concetto di obbligo eteronomo, unilateralmente imposto da un soggetto A a un soggetto B sulla base delle sole sue parole, senza alcun effettivo coinvolgimento di B: e poiché il contratto è simulato, l’obbligazione politica è del tipo eteronomo e unilaterale; ciò a volere ammettere un contratto implicito, perché naturalmente nella realtà non è mai esistito alcun contratto sociale esplicito.

domenica 13 settembre 2020

La questione della fallacia naturalistica e la libertà assiologica nella sussunzione.

di Fabio Massimo Nicosia


Si è visto a più riprese nella prima parte di questo lavoro come la conoscenza ontologica sia spesso immancabilmente anche simultanea e non disgiunta conoscenza assiologica (valoriale), perché a questo ci conduce il nostro linguaggio all’atto dell’afairesi, dell’astrazione e della sussunzione, e abbiamo spesso incontrato al riguardo l’espressione “fallacia naturalistica”; occorre quindi a questo punto riprendere il discorso, per dire delle origini e del significato più preciso di questa espressione, e allora occorre partire dalla cosiddetta “legge di Hume”.