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giovedì 27 settembre 2018

Teoria del Common Trust (manifesto capital-comunista)


di Fabio Massimo Nicosia


Il mio libro “L'abusiva legittimità - Dallo Stato ai Common Trust” aveva lasciato alcuni problemi aperti, non compiutamente affrontati per mancanza di tempo e di spazio: dopo avere compiutamente affrontato la questione dello Stato, il Common Trust, che proponevo quale concreta alternativa in chiave libertaria, ne veniva solo abbozzato, sia pure individuato nei suoi elementi essenziali. Mi propongo pertanto ora di riprendere il filo del discorso e, possibilmente, di concluderlo, anche se spero che se ne apriranno nuove frontiere di discussione, dato che è impossibile, se non in una prospettiva da “stato finale” che rifiuto, delineare nei minimi particolari un’istituzione di nuovo conio.

mercoledì 22 agosto 2018

"Analfabeti funzionali", "semicolti", e il pericolo del predominio dei "tecnici"


di Fabio Massimo Nicosia

A me pare che noi si sia di fronte a un pericolo nei sistemi industriali avanzati, ossia che il crescente predominio della tecnica porti al formarsi di nuove classi dirigenti tecnoburocratiche, che, rispetto ai politici della nostra tradizione più o meno liberal-democratica, hanno una pretesa in più: quella dell’insindacabilità.
Il politico presuppone anche, in una certa misura, libertà politica, libertà della critica politica. Di fronte alla tecnica, e alla complessità che questa comporta, invece, il cittadino rischia di rimanere muto, e se non è muto viene prontamente zittito dagli ascari (molto presenti nei media tradizionali e nei social networks), e richiamato ad allinearsi, rassegnandosi alla propria incompetenza.

domenica 22 aprile 2018

L'inclinazione libertaria.


di Fabio Massimo Nicosia
A Rossella

1.        1. Inclinazione libertaria e inclinazione autoritaria.
Il tentativo di proporre una teoria libertaria impone, forse più di quanto non avvenga con altre dottrine politiche, un discorso diretto sull’individuo, per poi estenderlo alle sue relazioni con gli altri. Una simile dottrina, infatti, non può che partire dall’individuo stesso, dato che è l’individuo il titolare della “libertà”, nelle varie accezioni, di cui stiamo parlando, e anzitutto in termini biologici: l’uomo è formato di mente e di corpo, e ciascuno è un “io” differenziato, titolare di coscienza e centro di imputazione delle sensazioni, che il corpo in un certo senso “imprigiona” nel momento stesso in cui lo forma, e lo proietta all’esterno attraverso il contatto dei sensi con il mondo. Il primo elemento costituzionale dell’uomo, rilevante per definire una teoria politica, è cioè la separazione fisica tra gli individui (individualismo ontologico), e l’impossibilità per ciascuno di accedere direttamente alla mente degli altri.