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sabato 15 ottobre 2016

Che cos'è per me lo "stato di diritto", lettera aperta ai radicali

di Fabio Massimo Nicosia

Io contesto che il preteso monopolista possa essere definito "stato di diritto", si tratta solo di un abusivo, nella sua irrealizzata pretesa, in un quadro di libera concorrenza, nel quale convivono NUMEROSE fonti del diritto, anche quando hanno nomi che non vi piacciono, direbbe Santi Romano.

Una volta acquisito in me il concetto che, in base al Trattato Europeo, il principio di libera concorrenza si applica de plano anche al diritto pubblico -e la riflessione nasce per merito della giurisprudenza della Corte di Giustizia-, mi sono convinto che, così come nel mercato walrasiano, in cui i soggetti sono i singoli, lo stato ideale è lo stato di equilibrio, lo "stato di diritto" è la situazione nella quale i diversi poteri diffusi e separati sono a loro volta in equilibrio nel mercato del diritto pubblico, senza ABUSI DI POSIZIONE DOMINANTE, come ci sono ora.

Voi, difendendo questo "Stato di diritto", state difendendo un vero e proprio illecito, a tacere del 416 bis, dal punto di vista del diritto della concorrenza vigente, che, sempre in base al diritto comunitario europeo, prevede PACIFICAMENTE anche la concorrenza tra ORGANISMI DI DIRITTO PUBBLICO, quale ad esempio è Radio Radicale, ma questa è una divagazione.

Io, in "Beati possidentes" avevo descritto il mercato come una bilancia con 6 miliardi di piatti, ossia quanti sono gli esseri umani, ora 7.

Mi sono reso conto via via, però, che non esistono solo "individui", ma anche aggregazioni collettive, istituzioni, e quindi via via i vari enti pubblici, fino allo Stato: è questa una concorrenza estremamente imperfetta, in cui gli abusi di posizione dominante e le intese abusive sono numerosissime, con lo Stato a fare da architrave a questa quantità di abusi.

Pertanto, la bilancia deve avere anche tanti piatti quante sono le istituzioni, altro che fissarsi con la bilancia a un piatto solo.

Idealmente, lo "stato di diritto" è perfettamente libertario e anarchico, dato che è la pura concorrenza perfetta in cui il profitto è zero come nel comunismo; si tratta di ideale inattingibile, data la diversità degli esseri umani, e quindi diventa ammissibile una concorrenza monopolistica imperfetta, MA IL PIU POSSIBILE SENZA ABUSI DI POSIZIONE DOMINANTE.

Voi, difendendo il monopolio, anche finanziario, anche continentale, non andate certo nella direzione dello "stato di diritto"  nella mia accezione.

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