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sabato 6 febbraio 2016

E’ kirzneriano l’imprenditor schumpeteriano (e, more solito, viceversa)

di Fabio Massimo Nicosia
Alla figura elaborata da Joseph Schumpeter dell’imprenditore innovatore, attivatore di “distruzione creatrice”, taluno contrappone la visione “austriaca” (come se Schumpeter non fosse austriaco, benché ceco di nascita) di Israel Kirzner, dell’imprenditore dotato di alertness, il quale colma i vuoti di informazione, cogliendo nell’aspettativa del riannodo della rete interrotta l’occasione per produrre l’utile, per sé e per gli altri.

A noi pare, al contrario, che le due visioni si integrino perfettamente, e tanto più alla luce delle esigenze dell’oggi. Capita infatti, che stante l’inefficienza assoluta delle istituzioni vigenti, per poter esercitare la propria alertness e ricucire la rete interrotta dai difetti informativi, occorra previamente distruggere quelle istituzioni, fonte sovrana di costi di transazione, e quindi di informazione, elevatissimi: da qui la nozione di imprenditore disruptive, il quale crea nel momento stesso in cui distrugge; salvo che, a propria volta, il disruptive deve disporre delle informazioni adeguate a procedere alla distruzione al contempo innovatrice; sicché si insinua una circolarità: occorre distruggere per connettere in rete le informazioni, ma occorre essere dotati di informazioni, per distruggere creativamente le istituzioni peso-morto.

E allora non resta che utilizzare le informazioni, di cui si dispone, per elaborare un progetto d’innovazione preliminare disruptive, in modo da creare immediatamente un quadro, nel quale poi le informazioni possano fluire, sicché ognuno possa mettere alla prova la propria alertness, e creare nuovi momenti di collegamento, colmando le inefficienze da difetto dello stesso. Insomma, come avrebbe detto il pirla, un bel casino.

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