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giovedì 6 agosto 2015

Questione greca e monopolio finanziario

di Fabio Massimo Nicosia

La vicenda greca suggerisce alcune riflessioni. La prima è che le istituzioni europee e la Troika trattano la Grecia come una holding tratta una sua controllata, e valuta se dismetterla o riposizionarla, ridimensionata, in qualche modo sul mercato.

Succede tuttavia che la Grecia è titolare di assets non rimuovibili, i beni demaniali e immobiliari anzitutto, sicché la sua liquidazione trova ostacoli superabili solo trasferendo la titolarità di quei beni, ovvero il loro impegno in garanzia dei supposti crediti, in una nuova forma di “schiavitù per debiti”, sicché il popolo greco si vede sottratti –questa è l’intenzione- quei beni formidabili di cui è titolare.

Lungi da noi fare l’apologia di alcun “sovranismo”. 

Qui la questione è diversa, assistiamo cioè a uno scontro tra, da una parte, l’idiocrazia, ossia il dominio dei grandi “privati” che presiedono al mondo finanziario e monetario, oltre che a molto del resto, e, dall’altra parte, il territorio sul quale il popolo vive nella sua concretezza materiale.

domenica 2 agosto 2015

Addio Monti (come si vede, non si parla della Bonino)



di Fabio Massimo Nicosia

E’ facile constatare che la “società radicale” della quale Gianni Baget Bozzo parlava quarant’anni fa è più viva che mai.
Nonostante l’alimentata popolarità di Papa Francesco, nessuno dubita che la nostra cultura sia ormai pressoché interamente secolarizzata, dato che quella popolarità riguarda più forse le questioni di carattere socio-economico –posizioni che peraltro non richiedono assunzioni dirette di responsabilità, e che quindi costano molto poco a chi le assume- piuttosto che etico-religioso.
Tutti sanno che questa secolarizzazione è iniziata, da noi buoni ultimi, negli anni ’60, con la rivoluzione sessuale e dei costumi, che ha attraversato il ’68, per prendere nuova forma, dopo gli anni ’70 delle riforme sui diritti civili (divorzio e aborto), attraverso lo spezzare del pane quotidiano della fica televisiva berlusconiana e di massa (e non solo berlusconiana –facciamo finta-: si pensi a “Colpo Grosso” con Umberto Smaila, andato in onda con grande successo dagli studi di un circuito minore) a partire dagli anni ‘80.