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giovedì 21 maggio 2015

La natura giuridica dello Stato, oggi

di Fabio Massimo Nicosia

Per parlare della natura giuridica dello Stato oggi, occorre prendere le mosse dalla definizione di derivazione weberiana, secondo la quale lo Stato sarebbe l’organizzazione burocratica del monopolio della forza su un dato territorio. Senonché la forza è risorsa intrinsecamente non monopolizzabile, in altri termini, lo Stato non è un monopolio naturale. La forza è risorsa naturale a disposizione di chiunque, di tutti e di ognuno, si tratta di risorsa e pre-risorsa pandespota, diffusa e inescludibile, da qui la dottrina delle istituzioni di Santi Romano, ma anche quella del diritto come scambio di pretese individuali di Bruno Leoni. Sicché può parlarsi al più di rivendicazione del relativo monopolio, o, più esattamente del monopolio delle qualificazioni giuridiche in termini di legittimità sull’uso e sull’organizzazione della forza.





martedì 12 maggio 2015

Il prosumerismo per la liberazione del consumatore

di Federico Tortorelli
 
 
I consumi produttivi sono tutte quelle attività in cui il Consumatore (nel momento in cui agisce in quanto consumatore) produce consapevolmente o inconsapevolmente valori economici misurabili e importanti.
I Consumatori, la maggiore risorsa di ciascuna azienda, stanno diventando sempre più ‟produttori” di valori, non solo ‟denaro”, ma: qualità, informazioni, merci, contenuti, materiali, servizi, idee, suggerimenti utili, innovazioni e investimenti.
Il ‟consumo produttivo” ha assunto diverse forme, tra cui alcune sono: 

domenica 10 maggio 2015

Se anche il fascismo fosse per l'estinzione dello Stato (la transizione al comunismo)


Fabio Massimo Nicosia

Il Fascismo ha dovuto affrontare il problema di Otto Neurath, ossia ristrutturare la nave nel corso della navigazione in mare aperto. Vale a dire darsi una teoria compiuta in corso d’opera, non sussistendo una dottrina fascista che fosse tale alle origini del movimento.

Come tutti sanno, nel 1919, a piazza San Sepolcro fu stilato un programma per dir così radical-socialista, sia pure con una particolare attenzione per i reduci e i mutilati di guerra. E anche politicamente i “fasci” si collocavano nel centro-sinistra, propugnando alleanze coi riformisti di Turati.

Poi, fino al 1922, sono successe molte cose, tra cui un biennio rosso che vide Mussolini tutto sommato simpatizzante, almeno fino alla nascita del PCd’I a Livorno nel 21.

giovedì 7 maggio 2015

Beni demaniali, beni immateriali dello Stato, rendita di esistenza e groundstandard

                di Fabio Massimo Nicosia


Occorre muovere da un apparente assioma: la Terra è originariamente di tutti e non di nessuno, è res communis e non res nullius. Perché si tratta di un assioma solo apparente? Perché in realtà si tratta del corollario di un ragionamento articolato.

domenica 3 maggio 2015

L'idiocrazia

di Fabio Massimo Nicosia

Partiamo da una premessa. A nostro avviso, non coglie nel segno la diffusa polemica ostile al mercato, svolta da certi “anticapitalisti” , che agitano in proposito l’usurata formula del “neo-liberismo” o del“liberismo selvaggio”. E’ infatti banale, ma non superfluo, ribadire che il “capitalismo” che conosciamo –e non certo da oggi - ha ben poco a che fare con il modello del mercato imperturbato, e che oggi, il “selvaggio” è tutt’altro che un liberismo sano. Si tratta infatti di un fenomeno in gran parte fiorito all’ombra dello Stato o degli organismi internazionali superstatuali -sicchè, se i no-global attaccano tali organismi, essi fanno inconsapevolmente una battaglia liberista-. alla cui incessante azione, di regolazione o di intervento diretto, si devono gran parte degli arricchimenti e degl’impoverimenti conosciuti nella modernità, così come si deve alla decisione “pubblica” dello Stato l’assegnazione preliminare dei diritti di proprietà e in genere dei titoli legali. Non solo. Come vedremo di qui a poco, il fenomeno ha assunto in tempi recenti la consistenza di una nuova forma “idiocratica” dell’articolazione stessa del pubblico potere in un forse inedito intreccio col grande capitale, monstrum“privatistico” e appunto “capitalistico”, che ricorda per taluni aspetti il modello feudale, e in parte quello canonico, peggiorati dalla sporcatura aziendalistica e dai laminati plastici, metafora di un’architettura scadente quale quella dei palazzi in cui operano le relative attività.

sabato 2 maggio 2015

Perchè l'antispecismo è libertario

di Rita Ciatti
 
 
Credo che tutti concordiamo sul fatto che la violazione dei corpi altrui costituisca sempre un esercizio arbitrario di potere e dominio e una negazione della libertà. Eppure questo assioma viene a cadere quando parliamo degli animali non umani. Tenendo a mente la metafora del grattacielo di Horkheimer della struttura verticistica e gerarchica del potere che trae la sua linfa dallo sfruttamento del vivente – non dimenticando che esso è anche trasversale e orizzontale – ci è possibile affacciarci per un attimo “sull’indescrivibile, inimmaginabile sofferenza degli animali, l’inferno animale nella società umana, il sudore, il sangue, la disperazione degli animali.”.