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martedì 17 marzo 2015

Il Movimento 5 Stelle tra destra e sinistra

di Fabio Massimo Nicosia

Tempo fa, un deputato grillino, intervenendo in un talk-show televisivo, ha pronunciato la seguente, strabiliante dichiarazione: “Noi siamo onesti, e quando uno è onesto rimane tale sia che stia all'opposizione, sia che stia al governo”.

A quale cultura politica appartiene una siffatta proposizione? Non certo alla cultura liberale. Secondo questa cultura, infatti (pensiamo a Popper), non è sulla virtù dei governanti che si può fare affidamento (tempo sprecato), ma su idonei meccanismi istituzionali, atti a limitare il pubblico potere.

mercoledì 11 marzo 2015

LA DITTATURA LIBERTARIA - Appunti per una proposta

di Fabio Massimo Nicosia


Abbiamo esposto il nostro  concetto di dittatura libertaria in un precedente lavoro (“Il dittatore libertario – Anarchia analitica tra comunismo di mercato, rendita di esistenza e sovranity share, Giappichelli, 2011) e intendiamo in questa occasione riprenderlo in mano, al fine di divulgarne e precisarne ulteriormente le caratteristiche. 

L'interesse individuale allo stato sociale

di Fabio Massimo Nicosia

 La nota espressione di Aristotele che l’uomo sia animale politico e sociale è divenuta luogo comune e, come nel caso di tutti i luoghi comuni, rischia di perdersene il significato. Tant’è che v’è persino chi, ad esempio tra i cattolici integralisti, la invoca a sostegno di qualunque intrusione statuale e autoritaria nelle più intime questioni dell’individuo.
Noi la intendiamo invece piuttosto così, nel senso che, se l’uomo è naturaliter animale sociale, ciò significa che l’uomo ha per predisposizione interesse a cooperare con gli altri uomini, piuttosto che a vivere isolato. Ciò pone naturalmente una serie di problemi, nel senso che l’uomo, si suppone, è portatore di interessi autonomi e soggettivi, distinti da quelli sociali, sicché si propone la questione se l’accento posto su questi ultimi possa massimizzare i primi, o se questi siano destinati a soccombere innanzi al prevalere del collettivo.

domenica 8 marzo 2015

Tenete fuori lo Stato dalla marijuana!

di James C. Wilson

Il venti febbraio, i parlamentari americani Jared Polis (democratico, Colorado) e Earl Blumenauer (democratico, Oregon) hanno presentato due nuove proposte di legge che mirano alla legalizzazione della marijuana a livello federale. La pratica di arrestare, multare, opprimere e stigmatizzare chi usa la marijuana è un fatto tragico che ha danneggiato l’esistenza di tanti. La fine del proibizionismo sarebbe un cambiamento gradito, ma queste proposte di legge creano molti problemi. Se dovessero passare, invece di offrire opportunità a chiunque, trasformerebbero il mercato della marijuana in un cartello industriale.

La "Critica della violenza" di Andrea Caffi

di Andrea Caffi

In forma un poco abbreviata, questo scritto fu pubblicato per la prima volta nel numero di gennaio 1947 della rivista Politics di New York, diretta da Dwight Macdonald, nella quale apparvero in seguito anche altri scritti di Caffi, tratti dall'amichevole corrispondenza che egli intrattenne con Macdonald Come saprete, Andrea Caffi fu un importante esponente del socialismo libertario. Già menscevico, nel secondo dopoguerra aderì al partito saragattiano.

La mia tesi è che un "movimento" il quale abbia per scopo di assicurare agli uomini il pane, la libertà e la pace, e quindi di abolire il salariato, la subordinazione della società agli apparati coercitivi dello Stato (o del Super Stato), la separazione degli uomini in "classi" come pure in nazioni straniere (e potenzialmente ostili) l'una all'altra, deve rinunciare a considerare come utili, o anche possibili, i mezzi della violenza organizzata, e cioè: a) l'insurrezione armata; b) la guerra civile; e) la guerra internazionale (sia pure contro Hitler, o... Stalin); d) un regime di dittatura e di terrore per "consolidare" l'ordine nuovo.
La ragione prima -tratta dall'esperienza e dal semplice buon senso- è che tali mezzi sono inefficaci, e anzi conducono a risultati opposti a quelli che ci si proponevano. A tale argomento -"utilitario", se si vuole- se ne aggiungono parecchi altri: gli uni confermati dai pensieri e sentimenti unanimemente nutriti sin da quando gli uomini cominciarono a riflettere sulla condizione umana, gli altri imposti dalla situazione senza precedenti in cui si trovano i due miliardi di abitanti del pianeta Terra alla metà del secolo ventesimo.

venerdì 6 marzo 2015

MANIFESTO COSTITUTIVO DEL C.A.O.S. – Comitato Abolizione Ordinamenti Segregazionisti

Visto l’inevitabile fallimento del sistema penale e la vergogna, ormai dimostrata, del sistema carcerario in tutti i Paesi, i quali intendono quegli istituti, ormai antiquati, come metodo di vendetta legale sugli autori o presunti tali di reato (e sempre che certi comportamenti senza vittime, come dimostra il proibizionismo sulle droghe, possano ancora definirsi reato), si indica la volontà politica di rottamare detto sistema penale perché criminale e criminogeno, per fermare l’immoralità stessa della punizione.  

mercoledì 4 marzo 2015

Punishment vs. Restitution: A Formulation

by Roderick T. Long
 
Kinds of Coercion
How should criminals be treated in a libertarian polity? Is it permissible to punish them? Why or why not? In what follows I’d like to outline the answers I personally have reached to these questions, stressing that I speak only for myself, and would be happy to receive comments and criticism.
Let’s define coercion as the forcible subjection, actual or threatened, of the person or property of another to one’s own uses, without that other’s consent. In light of this definition, it is possible to distinguish three kinds of coercion:
a. Defensive coercion: I use coercion against you, but only to the extent necessary to end your aggression against me (or someone I legitimately represent).

domenica 1 marzo 2015

E se semplicemente li lasciassimo liberi di entrare?

di Massimo Messina
 
29 immigrati sono morti nella traversata del Canale di Sicilia. L’imbarcazione trasportava 106 persone, soccorse dalla Guardia Costiera, che le ha trasportate a Lampedusa. Sono adeguati i soccorsi adesso che l’operazione Mare Nostrum è stata cancellata dal governo Renzi? Almeno una parte dei morti di freddo sono deceduti dopo essere stati trasportati sulle motovedette dei soccorritori, non attrezzate per il soccorso di persone in quelle condizioni. La prima cittadina di Lampedusa ha affermato che “I 366 morti di Lampedusa non sono serviti a niente, le parole del Papa non sono servite a niente, siamo tornati a prima di Mare Nostrum. È la realtà”. Questa ennesima tragedia del Canale di Sicilia, ha continuato, “è la prova che Triton non è Mare Nostrum. Siamo tornati indietro”.