Da tempo avevamo deciso di utilizzare nel logo di questo sito il simbolo della Marianna, antico simbolo radicale, accompagnato dalla “A” anarchica. Ora tutti sanno, dopo i tragici fatti parigini, che la Marianna è il simbolo della Repubblica Francese, e quindi siamo divenuti anche di attualità. I soliti pignoli diranno che la Marianna è giacobina, quindi poco anarchica. A costoro rispondiamo che tra i club giacobini ve ne erano di libertari, di anti-statalisti, di anti-militaristi e di anti-polizieschi: la cosiddetta “sinistra radicale”, come ricorda il Cole, ed è a questa che ci rifacciamo.
Ma torniamo a Charlie. A differenza di molti, noi siamo veramente Charlie, perché i massacrati erano della nostra parrocchia! Trasgressivi, di una dissacrazione fine a sé stessa (il che già non è poco), divenuti martiri della libertà di noi tutti, che a quanto pare stanno dando fastidio ancora a molti, laici e religiosi. E sia consentito un omaggio particolare a Wolinski, compagno di letture giovanili di alcuni tra i più vecchi di noi.
Martiri della libertà, si diceva. Tra tante chiacchiere fluite dopo gli eventi, speriamo allora che si levi qualche voce per l’abolizione dei reati di opinione, e che siano invece poche quelli che auspichino nuovi Patriot Acts, dopo i guasti che l’originale ha portato nella cultura giuridica degli Stati Uniti.
Ci sia consentita un’ultima considerazione. Gli ultimi eventi, e in generale la questione della libertà di espressione e ai conflitti interreligiosi, dimostrano l’inadeguatezza delle chiavi di lettura di tipo economicistico e marxistico, restituendo centralità e primazia all’approccio libertario e dei diritti civili. E anche di questo insegnamento occorre fare tesoro.
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